La storia
In questa sezione è possibile consultare la storia dell'Istituto. Di seguito si riporta l'analisi del contesto e dei bisogni del territorio, estrapolata dal Ptof.
Popolazione scolastica
Le caratteristiche della popolazione studentesca sono mutate nel corso dell'ultimo decennio. Il numero di alunni con disabilità certificata e di alunni con disturbi specifici dell'apprendimento è in aumento ma pur sempre inferiore ad altre realtà scolastiche. Come si rileva dai dati ottenuti dai questionari Invalsi, in generale il contesto socio economico e culturale di provenienza degli studenti è prevalentemente medio alto e le poche situazioni di disagio sono compensate da aiuti provenienti dall'ente locale. Pur avendo un indicatore di contesto di valore medio/alto, sia tra le classi della scuola primaria che della scuola secondaria permane una forte variabilità.
Territorio e capitale sociale
Santo Stefano di Magra è un piccolo centro con una storia antica e una notevole vocazione industriale. Agli inizi del secolo scorso ha visto un forte incremento della popolazione con la nascita di industrie di laterizi tra cui la Ceramica Vaccari e la Società Italiana Refrattari. Oltre al paese di Santo Stefano, il territorio comprende anche il paese di Ponzano superiore, Ponzano Madonnetta e Ponzano Belaso, quest'ultimo nato a seguito dello sviluppo della fabbrica di ceramica, attorno alla quale è sorto. Attualmente, dopo la costruzione della bretella che collega il paese alla città della Spezia, il territorio ha avuto un considerevole sviluppo edilizio che ha portato ad un incremento del numero di iscritti. Negli ultimi anni il bacino di utenza scolastica si è ampliato raccogliendo anche alunni provenienti dai comuni limitrofi. Il territorio di Santo Stefano è ricco di associazioni di volontariato che offrono supporto nei casi di disagio e collaborano con la scuola per l'attivazione di progetti di supporto ad alunni e famiglie in difficoltà. Il Comune si adopera per fornire alla scuola supporto economico per l'effettuazione di progetti di ampliamento dell'offerta formativa. Tuttavia, permangono ancora aree e fasce più deboli che richiedono attenzione e interventi mirati. Risorse economiche e materiali Utilizzando i fondi ottenuti dalla partecipazione ai bandi PON, tutti i plessi sono dotati di rete Wi-Fi in fibra ottica, LIM e Monitor interattivi. Il numero di pc e tablet è stato incrementato grazie a finanziamenti che sono per la maggior parte erogati dallo Stato e dal Comune di Santo Stefano di Magra. In tutte le scuole sono presenti laboratori che vengono utilizzati per attività didattiche curricolari.
La biblioteca della scuola primaria di Belaso "L'albero delle ciliegie" è entrata nel circuito SBN e, grazie alla collaborazione tra la funzione strumentale e i docenti dell'istituto, è punto di partenza per attività di promozione alla lettura per gli alunni di tutto l'istituto. Le attività vengono svolte all'interno della biblioteca ma anche degli altri plessi grazie alla partecipazione dei docenti con progetti dedicati. Da un punto di vista strutturale, in alcune scuole primarie mancano palestre o spazi idonei per le attività sportive. I laboratori di scienze e i laboratori informatici richiedono ancora fondi per ottimizzarne le prestazioni.
Risorse professionali
Nell'istituto è presente un'alta percentuale di insegnanti a tempo indeterminato appartenente per la maggior parte ad una fascia anagrafica medio-alta. Questo garantisce la continuità didattica in un elevato numeri di classi. Nei tre ordini scolastici la maggioranza dei docenti è in possesso di laurea. Alcuni docenti sono in possesso di certificazioni linguistiche, di diplomi post-laurea relativamente a disturbi dell'apprendimento ed a metodi didattici per l'inclusione (ABA, Comunicazione aumentativa). Il periodo storico di pandemia ha spinto quasi tutti i docenti a implementare le proprie competenze informatiche e di didattica innovativa utilizzando anche la modalità "peer to peer". La presenza nell'istituto di docenti che sono stabili nella stessa sede da un lungo periodo porta ad una diminuzione del confronto con le altre realtà e, in alcuni casi, ad una resistenza alle pratiche didattiche innovative. La pandemia ha ridotto il divario tra i docenti ma ancora, in particolare nella scuola primaria, i docenti non utilizzano la didattica innovativa con regolarità nell'ambito delle loro attività.